UFC, Justin Gaethje: “Ho scoperto i 3 segreti per battere Khabib”

UFC, Justin Gaethje: “Ho scoperto i 3 segreti per battere Khabib”

26 Giugno 2020 1 Di Redazione

UFC – Quante volte ci siamo posti la domanda: “Cosa diavolo bisogna fare per battere Khabib?”. Innumerevoli, e non ce lo siamo chiesto solo noi poveri e attenti spettatori seduti su una poltrona davanti a uno schermo. Se lo sono chiesti anche i fighter UFC, Bellator e di altre discipline, anche Joe Rogan, le octagon girl, insomma tutti, tutti, tutti.

Ognuno ha una sua ricetta personale, c’è chi vorrebbe vedere una ginocchiata alla Yoel Romero come nell’incontro con lo sventurato Chris Weidman a UFC 205, oppure una sessione prolungata di imponente striking, o chi spera nella venuta di qualcuno altrettanto bravo a terra che riesca almeno a farlo stancare.

Jon Fitch di Bellator dice che combattere con Khabib Nurmagomedov (28-0) è come affrontare un orso non molto alto, chi come Robert Whittaker invece pensa che soltanto un KO a inizio match sia l’unico modo per vincere, comunque stiano le cose è giusto dichiarare che il daghestano sembra essere un fighter imbattibile.

E invece no. È proprio il suo prossimo avversario, Justin Gaethje (22-2), colui che oserà affrontare The Eagle il 19 settembre a UFC 253, a dirci chiaramente quale è il segreto per sconfiggerlo, anzi ne enumera 3 e il wrestling non c’entra niente:

  • FOOTWORK ELEVATISSIMO: muoversi tanto e bene, tenere la distanza per evitare i double leg, non farsi mai trovare nel punto che lui prevede, fare come nell’incontro con Tony Ferguson dove stranamente El Cucuy non ha quasi mai tentato di portare a terra Justin, e proprio per quello si era allenato, nonché forse anche la sua ultima risorsa;
  • LONTANO DALLA RETE: “mai spalle alla rete” diventa un diktat dal quale non ci si può sottrarre, bisogna rimanere a centro ottagono dove Khabib potrà anche provare ad assaltare le gambe dell’avversario ma difficilmente riuscirà a chiudere il takedown;
  • POTENTI LOW KICK AL POLPACCIO: mettere a dura prova le gambe del daghestano è l’ultima raccomandazione di Gaethje, non la coscia dove c’è un muscolo grande che copre l’area, ma i polpacci che sono pieni di nervi e legamenti, e che a causa dei colpi di frusta risponderanno sempre meno agli ordini.

 

Cosa dire? Senza dubbio sono strategie corrette e Joe Rogan aggiunge che non bisogna dimenticare l’ottimo wrestling difensivo e lo striking nettamente superiore di The Highlight. Tutto chiaro, ma sarà veramente sufficiente per conquistare la cintura? Ma soprattutto, è possibile che questi segreti vengano sciorinati sui social tranquillamente a meno di 3 mesi dal match? Non dimentichiamoci che i due hanno anche lo stesso manager, il noto Ali Abdelaziz. C’è qualcosa che non quadra.

Ci si deve aspettare una mossa Kansas City da parte di Gaethje, che faccia qualcosa di impensabile, come pressare Khabib in modalità seriamente barbara o attaccarlo improvvisamente con dei double leg impossibili, insomma qualcosa di inaspettato, proprio come nell’incontro con Edson Barboza dove Justin iniziò il match a suon di low kick contro colui che dei calci è il master indiscusso.

Pensare che il russo possa stavolta essere il chiodo e non il martello appare assai improbabile, però non si sa mai, da The Highlight ci si può aspettare veramente di tutto. E abbiamo tutta l’estate davanti per far volare le meningi tra un melatini e un mata leao, stando sicuri che il match che si prospetta a settembre sarà decisamente un devasto.