UFC, gli esordi di Khabib Nurmagomedov tra match in “chiese” e testate (VIDEO)

UFC, gli esordi di Khabib Nurmagomedov tra match in “chiese” e testate (VIDEO)

22 Novembre 2020 0 Di Redazione

UFC – Molti dei più grandi atleti al mondo sono partiti dal basso. Questo, pero, è più vero per le MMA che per altri sport. Nelle MMA non ci sono academy che scovano i talenti da giovanissimi e fanno il possibile per far raggiungere loro tutto il potenziale. Non ancora, almeno. Al di là degli anni passati a costruirsi le basi nella disciplina d’origine (lotta, BJJ, Muay Thai ecc.), quando si inizia a combattere da professionisti delle MMA è bene avere i piedi per terra. Vivere di questo sport è difficilissimo e la UFC rimane un miraggio per migliaia di atleti. Prima bisogna sporcarsi le mani combattendo con regole scritte e non scritte, sperando di portare a casa qualche soldo contro avversari più esperti e in location discutibili.

Ne sa  qualcosa anche il possibile GOAT, Khabib Nurmagomedov. Un record di 29 – 0 non si costruisce da solo. Anche The Eagle ha assaggiato il sapore della sconfitta col sambo, prima di darsi alle MMA. Ci sono delle polemiche sul record di Khabib, considerato da alcuni “gonfiato” da incontri troppo facili, almeno nelle prima fasi della carriera.

Quello che sappiamo, però, a parte il fatto che non esistono incontri facili, è che Khabib si è dovuto sudare molte delle sue vittorie. Perché non partiamo dalla prima?

13 settembre 2008, stando a Tapology. Siamo a Poltava, Ucraina. L’evento si chiama CFSU e la location ha certamente il suo fascino. Una chiesa? Un palazzetto? Una sorta di sala da ballo? Non lo sappiamo, ma quelle vetrate non passano inosservate in un match di MMA. Stando a Tapology, nel main event combatte il nostro grande amico Alexey Oleinik. Che piccolo il mondo, soprattutto quello delle MMA. Ma soprattutto, quanto ha combattuto Oleinik? Vi basti sapere che nel 2008 questo era già il trentacinquesimo match da pro di Boa Constrictor. Fine della parentesi, perché nello stesso ring si presenta un asciutto ragazzo di nome Khabib Nurmagomedov, in pantaloncini neri marchiati “Stay Back”. Se lo striking è ovviamente acerbo, al primo takedown si nota già l’esplosività che di lì a qualche anno terrorizzerà i pesi leggeri in UFC. L’aquilotto conclude il suo primo match da pro come l’ultimo: con un triangolo.

Un altro match di Khabib disponibile su Youtube è l’ottavo da professionista. Combattuto con regole molto particolari, l’incontro tra Ali Bagov  e il giovane Khabib vede l’uso massiccio di testate. Bagov assomiglia un po’ a un giovane Bryce Mitchell, ma presto si capisce che la somiglianza è solo fisica, perlomeno al cospetto di The Eagle. Passa poco prima che Bagov tenti un malaugurato takedown che lo porta a ritrovarsi la faccia sbarbata di Khabib nella guardia. A questo punto Khabib, ancora in pantaloncini bellicosi, è in una posizione familiare. Ma a differenza della sua esperienza in UFC, al posto del ground and pound e dei discorsi filosofici ci sono le testate. Tante. Oltre alla solita, soffocante pressione a terra.