Mike Tyson: “Se non ci fossero gli YouTubers, la boxe non sopravviverebbe a UFC”

Mike Tyson: “Se non ci fossero gli YouTubers, la boxe non sopravviverebbe a UFC”

16 Dicembre 2020 1 Di Redazione

MIKE TYSON – Sono dichiarazioni forti quelle di Iron Mike sul fatto che se non ci fossero gli YouTubers, la boxe perderebbe di brutto il confronto con le MMA e UFC in particolare.

Effettivamente non è un segreto che negli ultimi anni la popolarità della boxe è in completo declino. Le ragioni sono multiple: la difficoltà di organizzare grandi match, un marketing assai povero, e infine l’importanza sempre crescente delle arti marziali miste.

Verrebbe quasi da pensare a una svolta postmoderna: si abbandonano i principi dell’età passata, la boxe, per lasciare il posto a un fenomeno che comprende una varietà di discipline e approcci, le MMA. Intendiamoci, il pugilato non viene tagliato fuori, più che altro il suo destino è quello di integrarsi in un processo totalizzante.

Lasciando perdere la filosofia, parliamo di uno sport elegante ma vecchio, troppo classico e meno seducente rispetto al mondo delle arti marziali miste. Una disciplina che una volta esauriti i suoi fan più accalorati, perderà lentamente ma regolarmente pezzi. Piano, piano.

E poi non ha l’entertainment delle MMA: lo spettacolo. Parliamoci chiaro, diamo un’occhiata agli ultimi anni. Se l’esperimento tra McGregor e Mayweather ha dato solo nell’immediato un guadagno in diffusione alla boxe, è soltanto rispolverando vecchi boxer e lucidando giovani YouTubers che l’arte nobile riprende un minimo di ossigeno. Ricordiamo anche che, nonostante il godibile incontro, Tyson vs Roy Jones Jr non dava chissà che grandi prospettive in termini di pay-per-view.

Fury, Joshua, Wilder, Lomacenko, Canelo Alvarez: i grandi nomi ancora tirano, eppure solo fino a un certo punto. Alla base di una piramide estremamente verticistica, c’è una pletora di pugili anche bravi che quasi nessuno conosce e che pochi hanno ansia di veder combattere. Cala il tramonto sulla disciplina che ha infiammato i cuori di padri e nonni, ma molto meno i nostri. E per nostri si intende il grande pubblico, le nuove generazioni e anche un po’ noi.

Il grande Mike Tyson questo lo ha capito benissimo, ciò nonostante evidenzia come i social media e le piattaforme online non fanno che crescere conquistando l’attenzione di tutti, vecchie e nuove generazioni. Per questo motivo l’ex campione dei pesi massimi, vede i social e gli influencer come l’ancóra di salvezza per questo sport morente. Sono parole sue:

“Dentro di me penso tante cose, ma la realtà dice diversamente: loro (gli influencer) stanno aiutando la boxe tantissimo. Il pugilato deve moltissimo a loro in termini di rispetto”.

E nella press conference dopo il match contro Roy Jones Jr aggiunge:

“Dovrebbero cominciare a dar loro dei titoli, delle cinture, perché questi ragazzi mantengono in vita la boxe”.

A chi si riferisce Iron Mike con queste parole? Allo YouTuber Jake Paul che ha vinto per knock-out al secondo round contro l’ex stella dell’NBA Nate Robinson. Il canale YouTube di Jake Paul conta 20 milioni di iscritti, e quale miglior vento di questo ci può essere per rinvigorire la popolarità della boxe?

Andiamo un minimo in profondità: cosa fa Jake Paul subito dopo aver vinto l’incontro? Chiama al suo cospetto nomi come Mayweather, McGregor e anche il povero Dillon Danis che nel post match su Twitter aveva tentato di ridimensionarlo (simpatica la risposta dello YouTuber). Jake Paul aveva esordito nella boxe nel 2018 combattendo il fratello di KSI, un altro YouTuber, portando a casa l’incontro per TKO.

Ma non è finita: in quello stesso evento del 2018 combattevano uno contro l’altro, i rispettivi fratelli dei nomi menzionati sopra: KSI e Logan Paul, con il primo vincente ai punti. E che succede? KSI, che come gli altri suoi colleghi detiene anche un ruolo nel rap e nel cinema oltre ai social, sfida Rio Ferdinand, l’ex calciatore inglese del Manchester United.

Ragazzi, a questo punto prepariamoci a Ibrahimovic vs Jon Jones e Cristiano Ronaldo vs PewDiePie.

Vi rendete conto che maledetto cortocircuito si va a creare?

Sarà assurdo, sarà senza significato, tuttavia crea attenzione, porta pay-per-view: il business vola e tutti i settori ne giovano, tra questi anche il vecchio e caro pugilato.

Ultima chicca è la super esibizione tra Logan Paul, il pluricitato YouTuber, e l’ex campione mondiale della boxe Floyd Mayweather, in un incontro che si terrà il 20 febbraio prossimo. I pay-per-view stanno volando e il prezzo iniziale per l’acquisto è 25 dollari, che saliranno a 60 se verranno superate delle soglie entro la fine di dicembre. Ripetiamo: 60 dollari per una singola vendita di broadcast streaming.

Insomma Mike Tyson fumerà anche campi sterminati di marijuana, ciò nonostante capisce bene come si muove il mondo del pugilato e quello del marketing. Sa a cosa bisogna appellarsi e aggrapparsi per rendere viva nuovamente la boxe di cui lui è stato un campione, scrivendone praticamente le memorie.

In conclusione Tyson fa un’ultima amara osservazione che si trasforma in miele per i fan delle MMA:

“La boxe sta veramente morendo. Ormai UFC ci sta prendendo a calci nel culo”.

Lapidario, conciso, perentorio, non esistono altri termini per qualificare quest’ultima dichiarazione.

dana white ufc

pagina Facebook di Dana White

E voi siete d’accordo con Iron Mike? Sia riguardo gli YouTubers che per la svolta a favore di UFC? Vi sentite in qualche modo oltraggiati o accettate rassegnati lo stare al passo con i tempi?

Siamo curiosi di saperlo, come al solito, nei commenti.