Il coach Marcos da Matta spiega il motivo della ginocchiata di Petr Yan

Il coach Marcos da Matta spiega il motivo della ginocchiata di Petr Yan

10 Marzo 2021 0 Di Redazione

Nel corso di UFC 259, Aljamain Sterling è diventato il campione dei pesi gallo a causa della squalifica di Petr Yan per ginocchiata illegale.

Il fighter russo stava dominando l’incontro e si trovava in testa nei cartellini dei giudici; sembrava che sarebbe riuscito a controllare la situazione per tutta la durata del match. Nel corso del quarto round ha però buttato via tutto il buono fatto fino allora, colpendo Sterling con una ginocchiata al volto mentre questi aveva chiaramente tre appoggi.

Il coach di Peter Yan, Marcos da Matta, ha rilasciato delle dichiarazioni rivelando che l’arbitro ha ricordato ai fighter, prima del match, il regolamento in caso di occasioni come quella che ha portato alla squalifica.

“Mark Smith è venuto negli spogliatoi e ci ha spiegato il regolamento in quei casi – ha detto da Matta intervistato da MMA Fighting – Ho detto a Petr che non doveva curarsi degli arti superiori, ciò che importa sono le ginocchia. Se ha un ginocchio a terra, non puoi fare nulla. Abbiamo discusso del fatto che se si fosse trovato in questa situazione, avrebbe dovuto spingerlo per terra e usare il suo ground and pound. Nel video mi si vede dirgli di dargli un pugno. Non so però che cosa gli abbiano detto gli altri all’angolo, non capisco il russo. Mi è stato detto dopo che gli hanno gridato ‘colpisci, colpisci!’ ma nessuno ha mai parlato di ginocchiata”.

Il campione daghestano Khabib Nurmagomedov, presente all’evento, ha dichiarato di aver sentito gridare “dai, dai, calcio!” ma è un dato difficile da confermare.

Diversi fighter hanno scritto la loro opinione sulla faccenda sui social, alcuni criticando il comportamento di Sterling dopo aver ricevuto la ginocchiata incriminata.

Il coach dell’American Top Team, Marcos “Parrumpinha” da Matta, non biasima Sterling per aver deciso di non continuare l’incontro, prendendosi la vittoria e la cintura.

“Solo lui sa se era in condizioni di continuare a combattere o no – ha proseguito il coach – La cosa certa è che stava perdendo il match. Ha vinto solo il secondo round ed era in un momento di difficoltà, mentre Yan stava dominando. Abbiamo visto tutti che era stanco, lo ha portato nella sua guardia diverse volte. È una cosa che un wrestler come lui non fa. Se avesse avuto più fiato avrebbe continuato a comportarsi come nel secondo round. Ero sicuro che Petr lo avrebbe battuto per KO nell’ultima ripresa, o che comunque non ci sarebbero stati dubbi una volta arrivati ai punti”.

Da Matta ha proseguito dicendo che “in molti probabilmente avrebbero fatto quello che ha fatto Aljamain. L’incontro si metteva male e lui è rimasto giù. Ha sicuramente pensato che l’arbitro avrebbe dichiarato il no contest o qualcosa del genere, e che avrebbe poi avuto un’altra occasione per prepararsi meglio”.

Il coach di Peter Yan si è poi dimostrato molto contento del lavoro svolto, soprattutto del fatto che il fighter russo era riuscito ad evitare ogni tentativo di takedown di Sterling fino a quel punto.

“Petr deve ancora decidere se vuole rimanere con noi all’ATT per il prossimo camp. Stiamo aspettando una data per il rematch” ha dichiarato da Matta. La UFC avrebbe chiesto infatti al fighter di rimanere negli Stati Uniti per facilitare l’organizzazione di un rematch in poco tempo.

“Ha combattuto già quattro round con lui, sappiamo cosa aspettarci – ha concluso il coach – Lavoreremo per difendere meglio quell’ overhand destro che lo ha messo knockdown. Aspettatevi un Petr Yan più determinato e più pericoloso quando salirà sull’ottagono per la rivincita”.

 

Articolo realizzato da Michele Ferri