UFC 260, le pagelle: Ngannou scrive la storia. O’Malley e Luque devastanti

UFC 260, le pagelle: Ngannou scrive la storia. O’Malley e Luque devastanti

28 Marzo 2021 0 Di Giuseppe Albi

Sessione di scrutini attesissima e non poteva essere altrimenti visto che questa volta eravamo chiamati a giudicare una delle card più importanti dell’anno.

UFC 260 si è aperta subito con il botto. Il merito è stato di Jamie Mullarkey che ha sorpreso Khama Worthy dopo soli 46 secondi dall’inizio della prima ripresa con un preciso gancio sinistro. Un colpo fulmineo che gli è valso non solo la vittoria, ma anche il nostro 7 in pagella. Se ne torna a casa con un 3 invece l’impalpabile Worthy che, ancora una volta, non è riuscito a dare continuità alle aspettative che gravitano intorno al suo nome.

Nella sfida successiva spazio alle donne e al matchup fra Miranda Maverick e Gillian Robertson. Tre round frizzanti che hanno visto prevalere con verdetto unanime la Maverick grazie al suo migliore striking (soprattutto nella seconda e terza ripresa). Le diamo per questo un bel 7 con la speranza di vederla al più presto contro una Top 5 della categoria dei pesi mosca femminile. Voto 5.5 invece per la Robertson che si merita quasi la sufficienza per essersi aggiudicata (a nostro avviso) almeno il primo round.

UFC 260 doveva essere sulla carta anche l’evento della rinascita di Sean O’Malley e “Sugar” non ha tradito le attese regalando momenti di puro godimento nel match contro il malcapitato Thomas Almeida. Primo round subito spettacolare di O’Malley che ha dominato per cinque interi minuti mettendo in scena tutto il suo arsenale di colpi. In una delle innumerevoli azioni offensive è riuscito anche a mettere al tappeto Almeida con una combinazione high kick-gancio sinistro che ha fatto urlare a bordo ottagono il solito Daniel Cormier. Poi però il folle atleta dai capelli arcobaleno ha inspiegabilmente risparmiato il suo avversario evitando di chiudere il match in ground and pound. Una leggerezza che poteva costare carissima, soprattutto nel finale del secondo round, quando Almeida è riuscito a proiettare a terra O’Malley. Ristabilite le gerarchie però nella terza ripresa “Sugar” non ha commesso lo stesso errore e, dopo aver regalato nuovamente spettacolo a suon di spinning kick e jab al veleno, ha chiuso definitivamente i giochi con un destro pesantissimo che ha spento la luce al brasiliano. Prestazione stellare da 9 in pagella per il redivivo O’Malley, questa volta davvero vicino alla perfezione. Voto 4 invece ad un Almeida incapace di replicare alla grande varietà di colpi del suo avversario.

Archiviato lo spettacolo offerto da O’Malley la nostra analisi continua con il co-main event fra Tyron Woodley e Vicente Luque. Un match che si presentava cruciale soprattutto per il primo dopo le tre sconfitte consecutive patite nell’ultimo periodo. Una discesa verso il baratro che si è rivelata ancor più inesorabile per Woodley, il quale è stato costretto alla resa da Luque nel primo round. Drammatica in particolare la sequenza che ha portato all’epilogo finale con Woodley che, dopo essere partito molto bene, ha deragliato pesantemente durante uno scambio di colpi selvaggio. Da lì in poi l’ex campione dei welter non è più riuscito a riprendersi finendo poco dopo nella letale D’Arce choke di Luque. I voti? 7.5 per il brasiliano che continua così la scalata nel ranking portando a tre le sue vittorie consecutive. Voto 3 per Woodley giunto invece, con ogni probabilità, al capolinea della sua carriera.

La conclusione delle pagelle è riservata come al solito al main event e questa volta abbiamo il privilegio di chiudere la narrazione con una storia dai tratti quasi cinematografici. Il protagonista è Francis Ngannou, l’uomo partito del Camerun che ha saputo essere più forte di tutto, anche della povertà. Una storia di redenzione bellissima che ha toccato vette di epicità ancora più alte con la conquista del titolo dei pesi massimi a UFC 260. Dopo l’assalto fallito nel 2018 questa volta Ngannou è stato praticamente perfetto gestendo il match con una calma a tratti spaventosa.

Una superiorità evidente già nel primo round quando ha dosato ogni singolo colpo non sprecando letteralmente nulla. Niente a che vedere con lo Ngannou sgraziato e frenetico del passato. Questa nuova versione di The Predator è apparsa realmente migliorata ed ha fatto sembrare un fighter esperto come Stipe Miocic in completa balia degli eventi. Il momento clou nel secondo round quando con un devastante KO ha costretto il campione ad abdicare. Le nostre pagelle sono quasi scontate: voto 4 per un frastornato Miocic. Voto 10 al nuovo Re dei pesi massimi UFC Francis Ngannou.