Il coach di Adesanya dubita sulle capacità di Marvin Vettori

Il coach di Adesanya dubita sulle capacità di Marvin Vettori

4 Giugno 2021 0 Di Antonio Paleologo

Dopo la sconfitta di Israel Adesanya a UFC 259 per mano di Jan Blachowicz, attuale campione dei massimi leggeri UFC, il mondo delle MMA e soprattutto i fighter UFC sanno che The Last Stylebender non è imbattibile. Il campione polacco ha trovato la chiave per batterlo a 205 lb, riuscirà Marvin Vettori ad avere ugual sorte ma stavolta a 185 lb, classe di peso in cui l’attuale campione è ancora imbattuto?

Questa è una delle domande più frequenti che il mondo delle MMA si pone da quando è stato annunciato l’incontro che metterà in palio il titolo dei pesi medi UFC fra il campione Israel Adesanya, e lo sfidante Marvin Vettori.

L’incontro assume una connotazione ancora più imprevedibile e piena di fascino se pensiamo che si tratta di una rivincita fra i due. Il primo scontro a UFC on Fox 29 ad aprile 2018 infatti era stato particolarmente combattuto, e aveva visto Adesanya vincere per split decision, verdetto che naturalmente ha lasciato non pochi dubbi e amarezza sulla legittima vittoria del neozelandese. 

Da allora Marvin non ha più perso e viene da 5 vittorie di fila, cosi come Adesanya che ha perso appunto solo a 205 lb.

In un intervento a Submission Radio, l’head coach di Adesanya, Eugene Bareman, ha analizzato la crescita umana e professionale dei due fighter, evidenziando il fatto che mentre di norma Adesanya fa abbondante uso di “trash talking” per entrare nella mente del suo avversario, questa volta ha preferito concentrarsi di più con sé stesso.

“Penso che Marvin sia maturato sia emotivamente che mentalmente dal loro ultimo combattimento – ha detto Bareman – Nel primo incontro Israel era riuscito a trarre vantaggio su Marvin dal punto di vista emozionale, ma penso che stavolta non sia un fattore cosi determinante, in quanto Marvin è sicuramente maturato emozionalmente da quella prima volta”.

A prescindere da queste considerazioni abbastanza impalpabili, nel concreto l’ottimo grappling di Vettori potrebbe certamente creare dei grossi problemi alla kick boxing del campione in carica, come in effetti è successo nella sfida con Blachowicz.

Bareman ha poi continuato, “Vettori è già riuscito a portare a terra Adesanya nel primo incontro, tuttavia Israel ha vinto quel match nettamente, chiedetevi se Marvin sarà in grado di fare quello che ha fatto Jan. Lui è il campione del mondo in carica dei massimi leggeri UFC. Sarà interessante, Vettori ha un ottimo team, un grande staff tecnico ed eccellenti compagni di allenamento, ci godremo una bella battaglia, siamo preparati e non vediamo l’ora di entrare nell’ottagono”.

Adesanya ha 4 difese titolate contro Costa, Romero, Whittaker e Gastelum, tutti fighter che a suo dire sono più forti di Vettori.

“Israel voleva combattere – ha continuato Bareman – Naturalmente speravamo di combattere contro Whittaker, anche se sapevo già che lui non combatte cosi di frequente, e allora la scelta è caduta su Marvin, ma soprattutto perché Israel voleva combattere al più presto dopo Blachowicz. Questo incontro sta avvenendo perché lo vuole Adesanya più che per un guadagno effettivo di Vettori. So per certo che il suo ultimo match non ha entusiasmato nessuno dei vertici UFC, il pubblico non vuole vedere qualcuno che semplicemente si sdraia sul suo avversario e lo tiene giù per 5 round. E UFC vuole fighter che li entusiasmino e che facciano altrettanto con la folla. E Marvin questo non lo ha fatto. I nostri incontri più desiderati erano contro Whittaker o Darren Till, tuttavia Adesanya ha voluto Marvin più che altro per sovvertire il verdetto del primo incontro per provare a tutti che quella split decision è stata un caso isolato. Anche la morte del suo compagno di allenamento della City Kickboxing Fau Vake ha giocato un ruolo importante nella scelta di Israel di combattere al più presto. So che lui vorrebbe essere molto più “clinico” in questo incontro, per rendere la (eventuale nda) vittoria qualcosa di definitivo. Questo è il principale fattore motivazionale, insieme naturalmente a un amore sconfinato per questo sport, questo è Israel, uno che ha sempre voglia di combattere. A volte non ottieni l’avversario che desideri, ma la voglia di combattere è grande e allora ti adatti, e trovi la motivazione nell’amore verso il fighting”

Infine ha concluso Bareman: “L’esperienza di ciò che è successo a Fau Vake ci ha insegnato che non siamo eterni, la vita è fragile, oggi ci siamo e in un attimo tutto cambia senza poterci fare niente. Quindi se ancora siamo qui e respiriamo, godiamoci l’attimo, e facciamo ora quello che va fatto senza pensarci su troppo”.