UFC, Woodley: “Mi sento in pace anche se le ho prese. Ero nel match, bravo Burns”

UFC, Woodley: “Mi sento in pace anche se le ho prese. Ero nel match, bravo Burns”

3 Giugno 2020 0 Di Redazione

UFC – È un Tyron Woodley dispiaciuto quello che ha perso sabato scorso con Gilbert Burns, ma che tutto sommato si sente in pace con sé stesso, diversamente rispetto alle sensazioni devastanti che aveva provato dopo aver perso il titolo con Kamaru Usman, nel marzo dell’anno scorso in UFC 235.

Lo dice lui stesso in una live di Instagram della notte successiva all’incontro:

“Ho una strana sensazione di pace nonostante le abbia prese, e non so nemmeno il perché. Non è stata una situazione come fu con Usman dove effettivamente ero con la testa da un’altra parte. Con Burns invece mi sentivo nel match, ero presente, ascoltavo quello che mi dicevano i miei allenatori, il problema era proprio che non riuscivo a prenderlo. Mi sento in pace perché ho combattuto, anche se ho perso”.

Parole, in un certo senso, difficili da credere per chi ha assistito alla performance di The Chosen One. Per quanto lui dica il contrario, si è visto un lottatore spento, sottotono, che sembrava aver ceduto già prima con la testa e poi progressivamente durante il match. Secondo le sue dichiarazioni, Tyron era ben preparato per l’incontro, aveva fatto una pausa lunga più di un anno che gli aveva permesso un buon training camp, e visto che il match con Leon Edwards era saltato, aveva avuto ancora più tempo per essere capace di entrare nuovamente vincitore nell’ottagono.

Continua dicendo:

“So di non avere scuse, ma mi ero allenato bene, ero in grande forma, nel training avevo fatto tutto bene, dall’inizio alla fine. È stato bravo lui (Burns) a tenere la distanza ed evitare di scambiare a viso aperto. Il primo round è stato molto duro, non riesco a capire come quel figlio di p****** è riuscito a darmi quella gomitata e poi con tutti quei low kick mi faceva perdere il ritmo del match”.

In effetti sin dall’inizio la situazione si è messa male: nel primo round tutti abbiamo pensato che l’incontro stesse per finire da un momento all’altro, con una dominanza assoluta del brasiliano Gilbert Burns che lascia una pesante ferita all’arcata sopraccigliare dell’ex campione dei welter UFC. In un modo o nell’altro però Woodley riesce a finire il round, e anche i restanti quattro, resistendo stoicamente ma subendo di continuo l’offensiva di Durinho, artefice di un’ottima performance. Probabilmente hanno influito anche tutte le manifestazioni che negli ultimi giorni stanno dilagando negli Stati Uniti dopo il caso controverso della morte dell’afroamericano George Floyd in seguito all’arresto da parte della polizia.

Al riguardo Woodley dichiara:

“Non ero disposto a mollare, più che altro pensavo a tutti quelli che protestavano, che erano nelle piazze per dire la loro, pensavo alla famiglia di Floyd, ma in tutto ciò non mi ero perso d’animo e credevo di poter vincere. Adesso rialzerò la testa e tornerò ad essere il campione della categoria”.

Sembra dunque un Woodley intenzionato a tornare più forte e motivato di prima nonostante le due sconfitte di fila subite, e tutti ci chiediamo se sarà realmente così. I prossimi mesi saranno fondamentali per The Chosen One, per guarire le ferite fisiche ma soprattutto quelle dell’anima, al fine di ritrovare la forza mentale perduta e ricostruire le basi di un ritorno in grande stile.

Inoltre se ci dovesse regalare la visione di qualche match meno noioso, saremmo ancora più contenti.